giovedì 19 febbraio 2015

La plastica: diversi tipi e usi alternativi- COOL TO REUSE


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La plastica è un materiale sintetico, duttile e duraturo, usato come sostituto del vetro, del legno e di altri materiali naturali. A seconda delle loro propietà, esiste una classificazione dei tipi di plastica. Spero che questo post serva a chiarire le idee su come viene utilizzata la plastica, e quali sono i suoi usi alternativi:
PET (polietilentereftalato): si usa per le botiglie delle bevande, i tupperware e gli imballaggi delle medicine.
HDPE (polietilene ad alta densità): si usa come confezione del latte, del detersivo e per la fabbricazione di giocattoli. Apprezzato per la sua durezza e rigidità, maggiore di quella del polietilene a bassa densità.
LDPE (polietilene a bassa densità): questo materiale morbido ed elastico, a seconda del suo spessore, si usa per la fabbricazione di giocattoli, imballaggio di prodotti alimentari ghiacciati ed isolante di cavi elettrici.
PVC (cloruro di polivinile): Molto apprezzato per il suo basso costo e le sue diverse forme fisiche: rigido o flessibile, opaco o trasparente. Il suo uso va dalle tubazioni, pompe e calze fino alla fabbricazione di cuoio sintetico.
PP (polipropilene): grazie alla sua resistenza e alla sua capacità di estensione, è usato per i sacchetti, imballaggio del cibo e film trasparente.


Fino a qui, sembra che tutto sia vantaggioso, ma questo elenco ci da un’idea della grandissima quantità di plastica che c’è intorno a noi, e che viene usata in maniera eccessiva. Gli svantaggi nell’uso della plastica appaiono già nella sua fabbricazione, che necessita di tanta acqua inquinata dai prodotti chimici usati, e anche nell’abbandono della plastica nell’ambiente.

Ogni materiale destinato all’imbalaggio deve essere resistente e duraturo, e quindi non sarà facilmente biodegradabile e sarà difficile da smaltire naturalmente. Si calcola che servono 450 anni per decomporre i residui della plastica. Da un altro lato, la combustione della plastica è pericolosa, perché libera nell’ambiente gas tossici.

Dal 1990, il riciclo della plastica è aumentato considerevolmente, ma resta sempre molto indietro se comparato con quello della carta. Si stima che delle 33,6 milioni di tonnellate di plastica generate nel 2008 negli Stati Uniti, solo l'1% è stato riciclato mentre il 7,7% è stato bruciato per produrre dell’energia, e il restante 91,3% conferito in discarica.

Oltre il riciclaggio, la discarica e la combustione della plastica, la natura ci da prova della sua saggezza: un gruppo di studenti dell’università di Yale, durante una spedizione in Amazzonia, ha scoperto un fungo, il Pestalotiopis microspora, che può consumare la plastica, e può farlo in ambienti senza ossigeno, una delle condizioni che troviamo nel fondo delle discariche. Si sta ricercando come sfruttare la capacità di questo fungo, per applicazioni su più larga scala, a livello di riciclaggio industriale.


Vediamo due esempi di persone che hanno trovato una maniera originale per riusare i rifiuti plastici. Il primo è quello di una persona che raccoglie plastica trovata in spiaggia, per fare scarpe


 
Altri fanno dei rifiuti il loro modo di vita, come questo architetto che costruisce case con plastica, in zone povere che hanno sofferto le conseguenze di un disastro naturale